Sabato 27 maggio un gruppo della sezione di Italia Nostra di Montagnana, grazie anche al bel tempo finalmente tornato, ha effettuato la prevista visita al Delta del Po veneto, pianificata con la competente collaborazione della prof.ssa Antonella Bianchi, del c.d. della Sezione di Italia Nostra di Rovigo.
La prima tappa è stato il Giardino-Oasi di Caleri, nel Parco Regionale del Delta. Accompagnati da una guida del Parco, ci si è inoltrati in un suggestivo ambiente naturale, fra le dune litoranee che, salvaguardate e custodite, sono fittamente ricoperte dalle varietà di vegetazione propria dell’ecosistema del delta fluviale, e le valli, che si aprono sul mare e alimentano una buona economia di pesca. Dopo una gradevole e gustosa sosta presso un ‘casone’, bene adattato a ristorante su bordo di un altro angolo naturalistico (Val Pisani), il gruppo ha potuto inoltrarsi in battello nel fitto dedalo di canali maggiori e minori che il Po ha formato, e continua a formare, nel suo maestoso sfociare nell’Adriatico. Grazie alla guida esperta di uno dei battellieri di Pila, si sono potuti percorrere i canali circondati da fitti canneti e vedere come la forza del grande fiume modella di continuo il paesaggio, creando nuove lingue di terra e isolotti, spesso effimeri . Ma anche si sono potute cogliere da vicino le conseguenze di improvvidi interventi dell’uomo, condotti pochi decenni fa e che, purtroppo, ora si vorrebbero riprendere: si parla dell’estrazione del gas metano, di cui è ricco il sottosuolo. L’estrazione, avvenuta massicciamente negli Anni ’50 del secolo scorso, ha portato rapidamente all’abbassamento del suolo in vaste aree del Delta, che erano state pazientemente bonificate e ridotte a coltura, creando nella zona una promettente economia agricola (risicoltura); di quest’ultima restano come triste testimonianza alcuni edifici abbandonati e mezzo sommersi nell’acqua. Questo è per noi un chiaro e severo monito che ci dovrebbe dissuadere dal distruggere un ambiente così importante e singolare per l’Italia (è la nostra Camargue !) col miraggio di dubbi vantaggi. E per concludere, un bel commento in versi offerto da Anna Ruggin.
La mattina di mercoledì 29 marzo è stata aperta nel Castel San Zeno di Montagnana la Mostra sulle “Fortificazioni della Serenissima Repubblica di Venezia in Veneto, Dalmazia e Bocche di Cattaro”, i cui numerosi pannelli restano esposti nella Sala Austriaca fino al 16 aprile.
L’evento è stato inaugurato con un convegno tenuto nella sottostante Sala Veneziana, cui hanno partecipato numerosi ospiti, nonché gli specializzandi in restauro presso il Centro di formazione Engim di Vicenza.
Il saluto inaugurale è stato dato dalle autorità comunali (il sindaco Gianpaolo Lovato e l’assessore Elisa Rossetto), e dai rappresentanti di Italia Nostra: Carmine Abate, consigliere nazionale e dal presidente della sezione I.N. di Montagnana, Gian Antonio Lucca, ospitante il primo evento della mostra itinerante. In videoconferenza si sono collegati da remoto anche il dirigente Luigi Zanin, della U.O. Cooperazione internazionale della Regione Veneto, e i presidenti delle associazioni Dalmati Italiani nel Mondo, delle Comunità degli Italiani di Càttaro e degli Italiani di Lesina.
I motivi ispiratori dell’iniziativa sono stati illustrati dal presidente dell’Associazione Città Murate del Veneto, Claudio Arzenton, che ha sostenuto l’iniziativa, e da Renzo Fontana, presidente di I.N. di Padova e del Comitato scientifico costituito per il progetto sfociato nella mostra. Adelmo Lazzari, coordinatore del complesso progetto (membro di Italia Nostra di Padova e docente presso l’ Engim) e Barbara D’Incao, direttrice della scuola di restauro Engim, hanno spiegato le fasi e i criteri con cui gli allievi e le allieve specializzandi in restauro sono stati guidati nella visita a località della Croazia e del Montenegro, ove hanno studiato e riportato con foto e rilievi diverse notevoli testimonianze di architettura militare della Serenissima Repubblica veneziana nei secc. XV-XVIII, lungo le sponde orientali dell’Adriatico.
Alla conclusione del convegno, non poteva mancare per gli ospiti un piccolo ristoro a base di prosciutto crudo dolce e di vino locale. Vedi alcune foto nella Gallery : http://www.italianostramontagnana.it/gallery/
Sabato 22 ottobre u.s. un gruppo formato da una ventina di soci e amici della nostra Sezione ha effettuato una uscita organizzata per una visita al Museo del Delta Antico di Comacchio (che conserva, tra l’altro, l’interessantissimo carico di una nave, con reperti unici di epoca romana del I sec. d.C.) e alla suggestiva Abbazia medioevale di Pomposa. Non è mancato un pranzo con degustazione della tipica specialità, l’anguilla. Sotto, alcune immagini della visita a Comacchio (nella foto centrale della prima riga, il Museo del Delta Antico) e all’Abbazia di Pomposa.
Si è tenuta domenica 9 ottobre, nella Piazza Vittorio Emanuele II di Montagnana, la manifestazione “Festa dell’Associazionismo e del Volontariato”, evento ripreso dopo alcuni anni di forzata interruzione. Nello splendido contesto della Piazza, decine di associazioni montagnanesi, coordinate dal Comune, hanno avuto occasione di incontrarsi (anche con un simpatico momento di ristoro allestito sul “liston”) e di esporre al pubblico scopi e contenuti della loro attività.
Anche la Sezione di Italia Nostra di Montagnana è stata presente con un gazebo. Sotto, alcune immagini della manifestazione.
Il 6 ottobre scorso è venuto a mancare il Prof. Napoleone (“Leone”) Parolo, originale e ineguagliabile figura di ricercatore storico e di appassionato studioso di Montagnana. Nato a Urbana (PD) nel 1931, giovanissimo, si è impegnato assieme al fratello Armantino (prematuramente scomparso per un incidente in montagna) nella collaborazione al neonato Centro di Studi sui Castelli di Montagnana, istituzione sorta nel 1954 per volontà dall’allora sindaco On.le Gigliola Valandro e per impulso dell’ing. Stanislao Carazzolo (nobile figura di filantropo e studioso).
E’ stato poi per anni insegnante di Disegno presso istituti scolastici statali di Verona, città dove ha a lungo vissuto.
Dal suo collocamento a riposo, alla fine degli Anni ’80 del secolo scorso, si è stabilito definitivamente a Montagnana e ha ripreso la sua opera, quasi a tempo pieno, presso il C.S.C., succedendo idealmente all’ing. Carazzolo (scomparso nel 1984) e dando nuovo impulso (assieme alla prof.ssa Adelaide Guariento Giacomelli) all’istituzione.
Oltre che con il C.S.C., egli ha collaborato con varie istituzioni culturali di Montagnana (Italia Nostra, Pro Loco, Comitato Palio), prestandosi generosamente come esperto di storia locale e conferenziere, dando molti contributi nuovi e inesplorati sulla ricerca storica locale.
Molti laureati hanno trovato in lui consigli e orientamenti per la ricerca.
Ha prodotto centinaia di disegni e di rilievi tecnici e topografici di Montagnana e del suo apparato fortificato, fornendo materiale tutt’ora utilizzato nelle guide turistiche della Città.
Ha curato schede bibliografiche e storiche, affinando una conoscenza erudita sia in campo locale, che regionale, della castellologia.
Ha diffuso il suo sapere con centinaia di articoli sparsi in periodici locali (L’araldo dell’Assunta, periodico della Parrocchia S.Maria Assunta di Montagnana; Il Notiziario del Comune di Montagnana, Guelfi e Ghibellini, Magazine di ArteStampa ecc), mettendo in luce aspetti singolari e inesplorati del nostro patrimonio storico cittadino.
Dagli anni ’70 ha pubblicato molti articoli e libri, come “Attribuzione al Giorgione del Davide e della Giuditta affrescati nel Duomo di santa Maria Assunta di Montagnana” (1996), “La Chiesa di S.Antonio Abate” (1998) e “Montagnana Meraviglievole” (2006).
Valente disegnatore, sia sul versante tecnico che artistico, ha molto contribuito a restituire con efficaci e precise rappresentazioni grafiche, particolari architettonici e scene di vita medioevale montagnanese, producendo nell’arco di un cinquantennio numerosissime tavole (alcune delle quali esposte presso l’Ufficio Turistico, ma molte ancora non divulgate a stampa) che, riprodotte in diverse pubblicazioni e riviste, hanno dato vita ad immagini che hanno concorso a ricreare nei cittadini e in molti turisti delle affascinanti suggestioni visive sulla Montagnana antica e medioevale.
Di sé amava definirsi non propriamente uno storico, ma un ‘archeologo’, in quanto, dotato di un finissimo intuito, ha interpretato e spiegato particolari degli manufatti medioevali non rintracciabili nei documenti dell’epoca, altrimenti muti. Ha osservato e studiato per molti anni elementi storico-architettonici della nostra città e del territorio a lungo non visti o trascurati, aiutato non solo dalla sua notevole erudizione in campo storico, ma da singolari doti intuitive. Sue, sono le scoperte delle funzioni di meridiana di alcune parti architettoniche (portale del Duomo, torri della cortina muraria, etc) e di alcune strane coincidenze geometriche e matematiche ritrovate nelle strutture degli edifici e del tessuto urbano, che rimandano alla cultura numerologico-cabalistica propria del Medioevo e del Rinascimento.
Di grande importanza sono stati i suoi contributi su aspetti notevoli della storia dell’arte, da cui si sono avuti echi a livello nazionale e internazionale.
Il prof. Parolo, assieme all’ ing. Carazzolo e ad altri membri del Centro di Studi sui Castelli (la prof.ssa Adelaide Giacomelli Guariento e la prof.ssa Cristina Vitali) ha validamente contribuito, specie con le sue elaborazioni grafiche, a dimostrare che lo sfondo del noto disegno del celeberrimo Giorgione da Castelfranco (conservato al Museo Boymans Van Beuningen di Rotterdam) era la cortina muraria (est) di Montagnana e non di Castelfranco Veneto, come sino allora si riteva, tanto che la denominazione con cui ora è ufficialmente noto nel mondo quel disegno è “Veduta del Castello di Montagnana con figura”).
Negli anni successivi, il prof. Parolo è stato artefice, primo ed esclusivo, di una formidabile intuizione, sfociata, con una attenta ricerca, nella dimostrazione che nel Duomo di Montagnana sono conservati due affreschi del Giorgione, Il Davide con la testa di Golia e Giuditta con il capo di Oloferne. Questa tesi, apparsa la prima volta in un articolo su L’Araldo nel 1978, è stata poi avallata dal parere di illustri studiosi e storici dell’arte, come il grande critico prof. Federico Zeri, il prof. Lionello Puppi e il prof. Enrico Maria Dal Pozzolo.
Le sue osservazioni, spesso acute, sempre fondate su argomentazioni meditate e comunque tali da meritare attenzione, hanno costituito, per chi ha a cuore Montagnana e la salvaguardia delle sue peculiari caratteristiche, uno stimolo ad elevare il pensiero e un alimento per una più consapevole e approfondita conoscenza di questa terra.
Tra i suoi ideali civili vi è stato il dovere di salvaguardare il patrimonio monumentale, artistico e paesaggistico di Montagnana, facendosi all’occasione sollecito e tenace propugnatore del rispetto delle sue peculiari caratteristiche. Anche per questo, ITALIA NOSTRA Sez. di Montagnana ne piange la scomparsa e auspica che la sua opera e il suo insegnamento rimangano perennemente scolpiti nel pensiero e nel sentire di tutti.
Si conclude il primo semestre di attività della Sezione Italia Nostra di Montagnana con una conversazione con il dott. Mauro Vigato, storico e archivista, sulla Sculdascia-Scodosia, ripartizione territoriale nella Bassa Padovana risalente all’epoca Longobarda, rimasta nel toponimo “Casale di Scodosia”. Mauro Vigato illustrerà i risultati di alcune recenti ricerche che portano a nuove interpretazioni sulla configurazione della “Scodosia” e sulle sue trasformazioni nel tempo.
La Sezione di Italia Nostra di Montagnana, dal 21 maggio 2022 ha aperto pagina Facebook con aggiornamenti rapidi su eventi, proprie iniziative e commenti. Seguiteci su Facebook
Ritrovo al Caprano fra Montagnana e Roveredo di Guà lungo antiche vie
Sabato 30 aprile 2022
L’Ass.ne ITALIA NOSTRA di Montagnana, in collaborazione con il Comune di Montagnana, il Comune di Roveredo di Guà e con la Parrocchia di Montagnana-Frassine, promuove un evento all’aria aperta lungo il percorso della Romea Strata, una delle vie che nel Medioevo conducevano i pellegrini dai Paesi del Nord e dell’Est Europa a Roma. In particolare, il tratto rievocato è quello posto su una della due direttrici, quella che da Verona (e quindi, dalla Germania), passando per Veronella – Cologna Veneta- Pressana o Roveredo di Guà, arrivava a Montagnana, punto di raccordo con l’altra direttrice, dall’Europa Nord-Est, proveniente da Tarvisio- Portogruaro – Padova.
Basandoci sul progetto della Romea Strata promosso anni fa dalla Diocesi di Vicenza, ormai ben noto e affermato (https://www.romeastrata.org/), grazie alla partecipazione dei due Comuni delle province contermini, si propone una facile camminata fra la padovana Montagnana e il veronese di Roveredo di Guà, che si conclude in un incontro amichevole fra gruppi provenienti dai due Comuni nella località confinaria del Caprano, nei pressi della chiesetta detta “Madonna del Buonconsiglio”, già facente parte dell’antica corte dei Beccari.
Programma
Ore 14.45: ritrovo per il gruppo di Montagnana all’ imbocco di via Arzarini (parco del Fiumicello), lato Campo sportivo. Registrazione.
Partenza del gruppo ore 15.00.
Percorso e attività: via Arzarini (osservazioni naturalistiche e storiche del Fiumicello);
Passaggio davanti alla chiesa S.Maria Maddalena del Frassine e all’Ostello per pellegrini;
Camminata lungo la strada alzaia, sul lato destro del fiume Frassine;
Arrivo alla chiesetta “Madonna del Buonconsiglio” in località Caprano, previsto per le ore 17.00.
Sosta, saluti delle Autorità e ristoro allestito dal comitato “Sagra” della Madonna del Frassine.
Percorrenza da inizio via Arzarini al Caprano: circa 4 km.
Alle ore 18.00: conclusione della sosta al Caprano e rientro.
La partecipazione è libera e gratuita, fino ad un massimo di 50 persone. Gli eventuali minori dovranno essere accompagnati da genitori/adulti.
Si raccomanda abbigliamento e dotazione (acqua ecc) adatti al tipo di escursione.
E’ richiesta la prenotazione inviando un messaggio ai seguenti recapiti:
La nostra Sezione sta organizzando una visita alla Mostra:
Rovigo, Palazzo Roverella
“Kandinskij. Opere 1900 – 1940”
Sabato 9 aprile 2022
Ove si raggiungesse un numero sufficiente di adesioni (almeno 18), si potrà organizzare il trasferimento fino ai pressi della sede della Mostra (centro storico di Rovigo) a mezzo di un pullmino. I posti disponibili sono al massimo 24, corrispondenti a due gruppi di visita.
Partenza prevista sabato 9 aprile alle 14.30 da viale Spalato. La visita avrà inizio alle ore 16.10 (alle 16.20 per il secondo gruppo) e il rientro a Montagnana è previsto entro le ore 19.30.
Allo scopo di favorire la partecipazione, parte dei costi viene sostenuta con le risorse della Sezione. A carico dei partecipanti è chiesta la seguente quota, comprensiva di trasporto, ingresso e guida fornita da Palazzo Roverella:
Soci (iscritti 2021 e/o 2022): 10 euro
Altre persone: 15 euro
Per motivi organizzativi, gli interessati potranno dare la propria adesione entro lunedì 28 marzo p.v. con un messaggio (o telefonata) ai recapiti: cell. 389 1422 483 – 347 8155 772 – email in.montagnana@libero.it.
Si ricorda l’obbligo di green-pass e mascherina FFp2.
Dopo un lungo periodo di forzata interruzione, riprendiamo il ciclo di incontri iniziato nell’ottobre 2021 sull’ Arte Contemporanea e attuale (forse nota, ma poco conosciuta) con due conversazioni tenute dal Prof. Arch. Luca Saggioro:
Giovedì 24 febbraio 2022, ore 16.30
Dopo Warhol: tendenze e installazioni
Venerdì 4 marzo , ore 20.30
Artisti di punta (ancora all’opera) dell’arte contemporanea
Gli incontri si tengono in Sala Veneziana – MONTAGNANA
Per l’accesso alla Sala sono necessari il green-pass e la mascherina FFp2